La svolta di Riccardo Antonaroli.
Talvolta anche sulle grandi piattaforme di streaming a pagamento è possibile trovare film carini, quei film che « fanno primavera », La svolta di Antonaroli (2021) è uno di questi film.
Prodotto da Rai Cinema e presentato Fuori concorso al Torino Film Festival lo scorso anno, da poche settimane è approdato su Netflix.
Roma 2021: Ludovico [Brando Pacitto] vive rintanato nel suo appartamento, trascorre le sue giornate tra attacchi di panico, cinefilia ossessiva e fumetti, che lui stesso disegna, sognando un giorno di pubblicarne uno. La sua vita invidiabile e perfetta viene scossa dall’arrivo di Jack [Andrea Lattanzi], un rapinatore romano che, per sfuggire al boss di quartiere, al quale ha rubato una cospicua somma di denaro, è costretto a nascondersi nell’appartamento di Ludovico.
Due protagonisti molto semplici ma con due personalità opposte; un dualismo tanto caro al cinema italiano, non a caso viene rimarcato dalla locandina de Il Sorpasso capolavoro di Risi, che campeggia nel soggiorno di Ludovico.
Jack aiuterà con i suoi modi Ludovico ad uscire dalle quattro mura, anche solo sognando, Ludovico si lascerà trasportare – fino all’atroce epilogo – dall’entusiasmo di Jack, quest’ultimo personaggio purtroppo non è sviluppato in maniera maniacale come Ludovico, gli sceneggiatori hanno scelto per Jack i margini. Un vero peccato, noto con frequenza che l’ultima tendenza degli sceneggiatori italiani è quella di dedicare molto tempo a figure « alienate », solitarie e isolate – come quella di Ludovico, che sia forse forse questa la nuova narrazione post lockdown? Mi auguro con tutto il cuore di sbagliarmi – ed invece per i personaggi come Jack si preferisce il rassicurante e sempreverde luogo comune del criminale costretto dal contesto sociale: Accattone, insomma. Senza mai andare a fondo, Jack parla della sua vita in maniera superficiale. Più che un protagonista Jack sembra essere solo, un personaggio generico, la spalla di Ludovico.
Non mancano però i criminali veri, quelli da “film americano” – come si diceva un tempo -, i criminali senza scrupolo e tra loro spicca Marcello Fonte nei panni di un ferocissimo killer che non farà sconti ai due giovani ragazzi.
Un cinema italiano sempre più romano centrico – per citare il Maestro Fofi -; La svolta rimane comunque un film d’evasione – perfetto queste serate in cui il sole si addormenta sempre più tardi -, non ha pretese d’essere altro e se siete cinefili ed appassionati di cinema italiano vi divertirete ad intercettare le citazioni tratte dai capolavori della commedia all’italiana.
Consiglio la visione solo dopo aver mangiato un buon piatto di pasta all’amatriciana.
Buona visione.
-Daniele.
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