Vai al contenuto

E tu vivrai nel Terrore! L’aldilà – Corpi senza organi

...E tu vivrai nel Terrore! L’aldilà, 1981, secondo film della Trilogia della Morte di Lucio Fulci. (le altre due pellicole sono Paura nella città dei morti viventi e Quella villa accanto al cimitero)e_tu_vivrai_nel_terrore.jpg

Il terrorista di generi  apre la settima porta dell’inferno, abbandona  il credibile per l’In-credibile, l’incubo dipinto sulla pellicola inabissa nell’irrazionalità sfrenata di corpi dissestati che come spiriti materici sprigionano il male nelle forme più terribili e ripugnanti.

Come ha potuto la psichiatria farne praticamente uno straccio, ridurlo allo stato d’un corpo senza organi divenuto morto – lui che s’installava nel punto insopportabile ove lo spirito tocca la materia e ne vive ogni intensità “1

La sceneggiatura di Dardano Sacchetti è (de)composta in forme altere, parti maciullate messe insieme in una contaminazione degenerativa dove Kubrick si mischia a Hitchcock (Shining e Psycho) e lo shock espressivo delle mutilazioni dei volti tumefatti rimembra gli urli e i fantasmi di Munch. I colori esplodono come le pustole di sangue nelle loro esagerate rappresentazioni, architettate ad arte dagli artigiani dell’orrore, in un visionario barocchismo fuori dal comune.

 

Lo stile di Fulci ci aggredisce utilizzando al meglio il suo arsenale (zoom, panoramiche a schiaffo, eccesso di dettagli). Il suo body horror è un cinema della crudeltà sovversivo e spettacolarizzante. Il gore e lo splatter colpiscono i volti in quanto simulacri della violenza umana post-atomica, un’insistenza sadica che annienta (letteralmente) e fa godere l’occhio voyeuristico dell’uomo/spettatore. La cecità è la condizione degli spiriti redivivi dall’aldilà, una prospettiva annichilente e terrorizzante della vita dopo la morte che Fulci decide di consegnarci con spietato cinismo in una trascendenza che potremmo definire macabra.david-warbeck-e-catriona-maccoll-in-una-scena-dell-horror-e-tu-vivrai-nel-terrore-l-aldila-1981-138309C8QBvnLWsAA3vmC

Sta qui il Terrore, quello vero. L’atmosfera sospesa del finale dentro al quadro del pittore maledetto è il culmine di una visione irrazionale e viscerale, anti-psicologica ed irreale, ove i corpi senza organi, quello martoriato dai chiodi rimanda ad un cristianesimo de-sacralizzato, rimangono a vagare in una terra desolata come sperduti spiriti, fantasmi di un futuro trapassato.

Legatemi se volete, ma non c’è nulla che sia più inutile di un organo.”e-tu-vivrai-nel-terrore-laldila-1981-lucio-fulci-04.jpg

“Ciò che è grave è che noi sappiamo che dopo l’ordine di questo mondo ce n’è un altro. Qual è? Non lo sappiamo”2

1G.Deleuze e F.Guattari, L’Anti-Edipo

2A.Artaud, Per farla finita col giudizio di Dio

Testo consultato:

Simone Venturini, Horror Italiano, Donzelli, 2014

 

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: